Malta predosata, contenente aggregati selezionati, leganti idraulici e fibre. Il prodotto è conforme alla UNI EN 13813 tipo CT-20-F4, classe di reazione al fuoco A1. Viene impiegato per la realizzazione di massetti di sottofondo per la posa di pavimentazioni in ceramica, linoleum, PVC, pietre naturali, parquet, ecc.. Il prodotto è pronto all’uso con l’aggiunta di sola acqua e la presenza di fibre migliora le prestazioni del massetto evitandone le microfessurazioni. La sua speciale formulazione permette di realizzare massetti in interni su sistemi di riscaldamento e raffrescamento a pavimento di tipo tradizionale.
PREPARAZIONE DEL SUPPORTO
Il sottofondo deve essere privo di polveri, parti incoerenti, oli e grassi, sostanze distaccanti, stagionato e asciutto, assenza di umidità di risalita dagli strati sottostanti e/o dal terrapieno.
PREPARAZIONE DEL PRODOTTO
Miscelare a secco i componenti predosati contenuti nella confezione, con le normali betoniere, mescolatori planetari, impastatrici a coclea anche in continuo, pompe pneumatiche per sottofondi; procedere alla preparazione della miscela con aggiunta di acqua pulita (1,5-2 litri per sacco). Mescolare per circa 2-3 minuti fino a conseguire una consistenza “terra umida-plastica”.
APPLICAZIONE
Il prodotto si applica preparando le fasce di livello, getto, compattazione dell’impasto, staggiatura e lisciatura finale, con frattazzo e/o mezzi meccanici come un massetto di tipo tradizionale. In corrispondenza delle riprese di getto, dovute a sospensione dei lavori, è necessario inserire sempre una rete elettrosaldata ø 5 per almeno 20 cm per assicurare la monoliticità del manufatto. Le parti di massetto aderente che saranno soggette a passaggi di canalizzazioni, rafforzarle con una
armatura metallica leggera (tipo a maglie esagonali). Devono essere previsti giunti di dilatazione in caso di grandi superfici continue (maglie 5 mt x 5 mt), tali giunti devono avere una altezza pari ad 1/3 dell’altezza del massetto ed una larghezza di circa 6 mm, essi possono essere realizzati con taglio del massetto da effettuarsi non prima che sia terminata la presa del calcestruzzo (5-6 ore dalla posa in condizioni standard). I giunti strutturali presenti sul sottofondo devono essere riportati anche
nello spessore del massetto. Per massetti galleggianti (spessore finito compreso tra 40 e 100 mm), desolidarizzare dal sottofondo mediante interposizione di barriera a vapore in politene o materiali similari.
In corrispondenza del perimetro del locale ed intorno ad eventuali pilastri che dovessero attraversare la pavimentazione e buona norma, prima di eseguire il getto, posizionare del materiale desolidarizzante (ad esempio in cartone, polistirolo espanso, sughero, ecc.) dallo spessore di circa 1 cm. In caso di realizzazione di massetti radianti, prevedere che la parte di massetto superiore alla parte radiante sia intorno ai 2,5 cm (uno spessore minore potrebbe pregiudicarne la resistenza a compressione, uno spessore maggiore comporterebbe una inerzia termica elevata che pregiudicherebbe invece la prestazione energetica), con inserimento di una rete di armatura adeguata ai carichi di esercizio. In caso di attraversamento dei giunti da parte delle serpentine, proteggere le stesse con un manicotto o guaina scorrevole. Prima della posa della pavimentazione su impianti di riscaldamento a pavimento, il primo ciclo di accensione per la verifica dell’impianto riscaldante e la stabilizzazione del massetto radiante deve essere realizzato dopo un minimo di 7 gg di stagionatura dal getto, con una temperatura di mandata tra i 25° C e i 30° C (mantenuta per almeno 2/3 gg) da aumentare gradualmente fino a quella massima di progetto (mantenuta per almeno ulteriori 3/4 gg).